Parlare di svolta Green nel settore della plastica e della gomma è difficile ma sacrosanto. Grazie a nuove tecnologie di recupero e a una formazione continua – nel rispetto dei lavoratori e degli imprenditori del comparto – il futuro è sempre più roseo (anzi, verde).
Queste riflessioni sono state al centro dell’incontro avvenuto il 7 luglio scorso a Bergamo con QN Il Giorno, Bper Banca e Casartigiani proprio sul futuro della gomma e della plastica, tra circular economy e sostenibilità dei prodotti.
Nel talk, a cui hanno partecipato la direttrice delle testate QN Agnese Pini e il direttore de Il Giorno Sandro Neri, si è parlato di dati e prospettive, a partire dai numeri del recupero: in Lombardia, ad esempio, si recuperano 25 chili di plastica pro capite ogni anno grazie ai cittadini, agli enti e agli impianti all’avanguardia come quello di Montello.
I cambiamenti vanno fatti, ma non con gli occhi bendati
Matteo Dell’Acqua
E le industrie? “L’industria della plastica è integrata con due settori in particolare: quello chimico e quello della fabbricazione dei macchinari – ha commentato Matteo Dell’Acqua, CEO di AdFlex -. Si tratta di settori con un importante impatto occupazionale: i cambiamenti vanno fatti, ma non con gli occhi bendati”.
Per usare ancora qualche numero, si parla in Italia di 457 aziende per un totale di 45.000 addetti.
Il futuro della plastica e della gomma non è solo una questione di allerta ambientale: anche la carenza di materie prime, sempre più pressante, e i costi in crescita dell’energia sono argomenti che necessitano di tutta l’attenzione possibile.